Studio fisioterapico
di Davide Bernabè e Giulia Ceccacci.

fisioterapia Kinestudio, centro di riabilitazione e fisioterapia di Davide Bernabè e Giulia Ceccacci. I servizi: Terapie manuali, terapie fisiche e riabilitazione. Siamo a Fano (PU) e Ostra Vetere (AN). Riabilitazione: trattamento scoliosi, riabilitazione domiciliare, riabilitazione neurologica, riabilitazione ortopedica.Terapie fisiche: tecar, elettrostimolazioni, tens, laser, ultrasuoni, ionoforesi.Terapie manuali: terapia neurodinamica, tecnica maitland, metodo mezieres, tecnica kaltenborn, linfodrenaggio manuale.La Tecarterapia riattiva e stimola il sistema emo-linfatico dal interno accelerando i naturali processi autoriparativi e antinfiammatori e potenziando gli effetti della terapia manuale. Tecar. Le Onde d’urto Focalizzate, utilizzate in terapia ortopedica, sono delle particolari onde acustiche ad alta energia con andamento, impulso e valori di pressione generati molto più elevati, mediamente 100 volte superiori (circa 500 bar contro 4-5 bar di un’ onda d’urto radiale), rispetto alle onde d’urto radiali. Il metodo Mezieres consiste nel trovare, nello squilibrio generale di tutta la nostra muscolatura, il muscolo o i muscoli contratti, nel lavorare questi muscoli nella loro manifestazione patologica per fare allentare le tensioni e per ridargli la loro lunghezza originale affinché il corpo possa ritrovare la sua forma armoniosa. Quali sono le cause più comuni di incontinenza urinaria? Gravidanza Menopausa. Perché ricorrere al trattamento riabilitativo fisioterapico? Quando i muscoli del pavimento pelvico vengono danneggiati o perdono elasticità si manifestano disturbi quali l’incontinenza o il dolore pelvico che, secondo le ultime evidenze scientifiche, possono essere risolti o contenuti nell’80% dei casi con il trattamento riabilitativo fisioterapico. In che cosa consiste la riabilitazione del pavimento pelvico? La riabilitazione del pavimento pelvico si avvale di tecniche specifiche di tipo conservativo che hanno come obiettivo la correzione dei sintomi; vengono utilizzati: L’esercizio terapeutico: esercizi di contrazione e rilassamento dei muscoli in grado di favorire la presa di coscienza e il rafforzamento di tutto il sistema di sostegno degli organi pelvico. Il biofeedback: si utilizza una sonda collegata ad un’apparecchiatura dotata di schermo sul quale viene riprodotto il lavoro della paziente, in questo modo la persona ha la possibilità di vedere se esegue correttamente l’esercizio e correggersi. La stimolazione elettrica funzionale: è una stimolazione passiva effettuata mediante l’utilizzo di correnti elettriche bifasiche tramite degli elettrodi posizionati sui muscoli.

MANIPOLAZIONE FASCIALE

Curare la persona, non più solo il muscolo, l’organo o l’articolazione; dedicarsi all’ascolto del corpo e impostare un trattamento su misura che sappia accoglierne i limiti ed esaltarne le potenzialità. Questi i presupposti della Manipolazione Fasciale, innovativa tecnica riabilitativa ideata da Luigi Stecco.

Cosa significa Manipolazione Fasciale?

Manipolazione Fasciale significa spostare lo sguardo terapeutico dal trattamento della conseguenza a quello della causa; a differenza della medicina tradizionale che esalta il controllo ormonale, chimico e neurologico degli organi interni, il nostro approccio riconosce l’importanza dell’equilibrio fisiologico dell’organismo e si concentra sui motori primi dell’articolazione, risalendo le cause del dolore per riportare l’organismo al suo equilibrio fisiologico. Con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita del paziente, usiamo uno sguardo aperto e un approccio multimodale valorizzando l’ascolto attivo del paziente e dei segnali inviati dal suo corpo. Spesso è sufficiente una sola seduta mirata per risolvere un dolore che si trascina da anni.

Su cosa può agire la Manipolazione Fasciale?

Disturbi molto diversi possono trovare soluzione nella Manipolazione Fasciale: oltre a occuparci di disfunzioni dell’apparato locomotore (come cefalee, dolori intercostali, lombosciatalgie, gonalgie, neuroma di Morton, tunnel carpale, tendiniti e distorsioni), risolvibili spesso con un approccio di superficie, ci concentriamo anche sulle disfunzioni degli organi interni, ricercando cause e soluzioni per numerosi disturbi che solitamente non vengono associati alla terapia manipolativa. 
Trattiamo la sensazione del nodo in gola, la difficoltà a deglutire, il senso di oppressione toracica, la tachicardia, l’asma da sforzo, le gastriti e le esofagiti, la stitichezza, il gonfiore addominale, la cistite, il vaginismo e la dismenorrea, i disturbi circolatori, gli edemi, le dermatiti e molti altri ancora; per un approfondimento e per rimanere sempre aggiornati vi consigliamo di leggere il nostro blog.

Com’è impostato il trattamento?

L’approccio terapeutico di Manipolazione Fasciale riconosce la presenza di particolari punti capaci di provocare, alleviare e risolvere, se trattati, i sintomi dolorosi; definiti come Centri di Coordinazione, questi punti sono il cuore del trattamento fasciaterapico in quanto sede primaria della tensione che genera il sintomo doloroso.

Le sedute hanno generalmente una cadenza settimanale e si svolgono secondo i seguenti passaggi:

– Raccolta dati – ascolto attivo del paziente, della sua storia clinica e delle patologie tutt’ora in atto; andamento del sintomo doloroso durante il trattamento ed evoluzione della sintomatologia da una seduta all’altra
– Ipotesi di piano di lavoro – partendo da obiettivi chiari il fasciaterapeuta decide il percorso da seguire e i punti su cui concentrarsi; ne parla con il paziente al fine di instaurare una collaborazione utile alla risoluzione della tensione
– Verifica motoria – test clinici ortopedici intesi a individuare gli eventuali deficit muscolari
– Verifica palpatoria – volta a individuare e circoscrivere rugosità, aderenze o dolenze
– Trattamento

In una situazione di ipersensibilità, la manipolazione sarà inizialmente dolorosa per poi risultare meno pungente nel corso del trattamento e alleviante alla fine.

Subito dopo la seduta il dolore diminuisce notevolmente e risultano invece maggiori l’escursione articolare e la forza muscolare. Dopo alcuni minuti comincia la fase reattiva infiammatoria che permette alla fascia e alle fibre collagene il corretto rimodellamento; questa fase, necessaria al raggiungimento dell’equilibrio fisiologico precedente all’infiammazione, può durare fino a 48 ore.
Il numero di sedute necessarie dipende dal tipo di disturbo.

Descrizione tratta dal sito http://www.fascialmanipulation.com/pazienti/metodica/

 

 

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